Cosa ci spinge a scegliere un'Agenzia Immobiliare rispetto ad un'altra?

23.05.2020

Riflessioni frutto di una storia personale.

Vi racconto, se vi va di leggere una breve storia, cosa mi ha persuaso a credere che l'home staging fosse un investimento necessario per vendere case (parte di un piano marketing complesso, ben inteso) indispensabile addirittura non solo per quelle a buon mercato, ma addirittura anche per quelle molto costose.

Non ci ho creduto subito, non è stato un "colpo di fulmine", sono una a cui non dispiacciono le novità, ma dopo averle guardate un po' da tutte le angolazioni. Probabilmente non sono fra gli innovatori e forse neanche tra i primi acquisitori, pensando alle categorie di Rogers mi vedo al massimo nel gruppo della maggioranza precoce!

Ma torniamo alla storia, che di certo è capitata anche a voi o a qualcuno che conoscete.

100 giorni all'esame (di maturità): giorno magico, adrenalina alle stelle...100 giorni, ultime fatiche e poi libertà!

Fine giugno: anche questa è fatta, via i libri, da domani solo relax (meritato) e divertimento!.

Primi d'Agosto: e ora che si fa? Cerco lavoro? Decido che è meglio prepararsi un po' più a fondo: università.

Libri, ancora libri. Disegni, progetti, notti, nuovi amici.

5 anni dopo: Ok, la tesi è pronta. Discussione. Proclamazione! Felicità!

Laurea sotto braccio e curriculum in mano. Si cerca lo studio dove iniziare, dove sperimentare le nozioni apprese. La bella architettura, quella che disegna gli spazi in cui viviamo, che da forma alle esigenze, che emoziona!.

Con fatica si mettono da parte un po' di risparmi. Ok, se mettiamo insieme i miei, i Suoi, quelli dei genitori (fortuna loro!) e quelli della Banca ce la possiamo fare!. Cerchiamo un appartamento tutto per noi!. Ci basta piccolo, ci piacerebbe vicino al centro, ma ci accontentiamo anche che sia un po' più in là.

Il fai da te mi piace per il bricolage, per le cose serie meglio un professionista: Agenzia Immobiliare.

Adrenalina a palla! Aspettativa alta, ma realistica!.

1° appartamento: quasi vicino al centro. Io, Lui, l'Agente Immobiliare e il fratello tossico della proprietaria (mi dispiace per lui, ma così era). Situazione imbarazzante. Appartamento sciatto. Delusione... ma è solo la prima visita.

2° appartamento: è un po' più in là, ma va bene lo stesso. Andiamo. Io, Lui, l'Agente Immobiliare e il buio. Un po' perché era in parte seminterrato, un po' perché le persiane erano socchiuse (non sono claustrofobica, ma di giorno le preferisco aperte). Comunque riesco a non cadere dalle scale, per poco, ma è andata bene. Usciamo, ci guardiamo io e Lui e ci capiamo al volo. Niente di fatto. Il prossimo sarà quello giusto!

3° appartamento: è abbastanza più in là, stesso budget, ma almeno sarà più spazioso. Ci siamo, andiamo alla visita. Siamo io, Lui, l'Agente Immobiliare...la famiglia dei proprietari al completo, i vani porta da 200 cm scarsi di altezza (mi viene da ridere a vedere Lui 1,85 m, che si china, per timore di sbattere la testa)... il disordine sovrano (pazienza anche io sono alle volte un po' disordinata)... la "puzza di piedi" (perdonate l'eufemismo). Esco dalla visita e dell'immobile mi resta in mente solo ciò che ho scritto e poco più.

4° appartamento: è stato appena ristrutturato, ci piacerà!. Di nuovo il problema delle altezze! Nella doccia Lui sfiora la testa sul soffitto, nel soggiorno si può stare solo seduti. Piantina arredata con arredi più piccoli della realtà. Qui, devo dire, mi sono risentita per l'inganno.

La bella architettura, la qualità degli spazi, la professionalità, niente fai da te... ma il risultato? Siamo al punto zero, ma siamo giovani e non ci facciamo abbattere.

Contattiamo un privato, geometra, che sta ristrutturando un immobile di proprietà della famiglia per farne piccoli appartamenti da vendere. Decidiamo di tentare. Non è un castello. Sarà perché era un cantiere aperto, sarà perché non c'erano persone che deliravano, sarà perché non era buio (finestre e persiane non erano neanche montate), sarà perché l'odore era semplicemente quello del calcestruzzo dei massetti e dell'abete delle travi, sarà perché non c'era l'Agente Immobiliare che mi guardava come se fossi troppo esigente perché non apprezzavo rapidamente la "meraviglia" che mi stava illustrando, ma io lì mi sono sentita a mio agio. Ho avvertito emozioni positive!

L'epoca della storia risale a vent'anni fa. Ho fatto il preliminare in Lire e poco dopo il rogito in Euro (che confusione! Io, Lui e il convertitore, quell'aggeggino blu che era stato fatto arrivare a casa delle famiglie italiane per aiutarle a soppesare la nuova moneta).

Mi direte che erano altri tempi, non c'erano strumenti tecnologici semplici come ora per comunicare bene le case, per produrre annunci chiari, attrattivi e farli arrivare dritti dritti agli occhi giusti.

Sicuramente è così. Senonché, 8 anni e una figlia dopo i fatti raccontati scegliamo di cercare una casa un pochino più grande e magari anche un po' meno in là. Sarà tutto cambiato, abbiamo pensato! Ci sarà l'imbarazzo della scelta fra quale appartamento ben curato fosse il più adatto a noi!.

E' effettivamente andata un po' meglio della prima volta. Ci abbiamo messo un po' meno tempo. Forse perché, mentre l'Agente Immobiliare aspettava che il suo software (la nuova tecnologia!) selezionasse per noi gli immobili della banca dati più rispondenti alle nostre esigenze, mi caddero gli occhi su una foto. Non era una foto strepitosa, ma lasciava intravedere quello che stavo cercando. Un giardino, anche piccolo, dove far giocare all'aria aperta la bimba. L'appartamento precedente aveva solo un piccolo terrazzo con un alto parapetto.

Lo indicai di getto all'Agente Immobiliare, che mi spiegò velocemente, forse anche un pochino imbarazzato, che avendo noi un budget limitato, il software aveva necessariamente selezionato anche immobili di metratura più contenuta rispetto a quella richiesta. Difficilmente era quello che cercavamo. Insistetti. Lo visitammo. Lo guardai con gli occhi di chi ogni giorno progettava e disegnava case da adeguare a nuove esigenze (era il mio lavoro). Lui era scettico, conveniva con l'Agente Immobiliare che non era quello giusto. Non riusciva ad immaginarselo. Non ci vedeva quello che ci vedevo io. Lo comprammo lo ristrutturammo e per la cronaca: 12 anni e un altro figlio dopo siamo ancora qui.

Diversi anni dopo l'acquisto della casa in cui viviamo ho conosciuto l'Home Staging.

Mi riguarda, pensai? Non è Architettura è Marketing. E poi a chi serve?

Ho ripensato alla mia storia, che poi non sarà tanto diversa da quella di alcuni di voi. Ho capito che con l'Home Staging non solo forniamo uno strumento in più che consente l'Agente Immobiliare di fare un'ottima impressione, non solo aiutiamo il proprietario a non svilire la sua casa (sì, la sta vendendo, ma gli fa piacere che qualcuno l'aiuti a prendersene cura fino a che è ancora la sua. Sono certa che anche le famiglie dei "miei" precedenti appartamenti, se fossero state accompagnate nel prepararli in modo opportuno ne avrebbero avuto giovamento) e a ricavarne il massimo profitto, ma soprattutto aiutiamo Lui e Lei a realizzare il sogno di acquistare quel piccolo appartamento o quella grande casa senza perdite di tempo, senza imbarazzi e senza deluderne le aspettative!

Vi sembra poco?.

HOME STAGING: LO PROPONE L'AGENTE IMMOBILIARE, LO PAGA IL PROPRIETARIO E NE BENEFICIA IL POTENZIALE ACQUIRENTE!.

Con l'home staging ci prendiamo cura anche di chi ancora non conosciamo.

Torno alla domanda iniziale.

Cosa ci spinge a scegliere un'Agenzia Immobiliare rispetto ad un'altra?.

Quando decidiamo di acquistare una casa selezioniamo l'Agenzia che pone al centro del proprio lavoro la soddisfazione dei suoi clienti (acquirenti e venditori) prendendosi cura della loro casa: un bene preziosissimo!


HOME STAGING MAKES HAPPY    Catia Tombesi architetto&homestager